L’eiaculazione precoce: aspetti medici, psicologici, le cause, i rimedi e la cura

Il disturbo da eiaculazione precoce rappresenta una delle disfunzioni sessuali più diffuse, con una prevalenza che oscilla dal 20 al 40% della popolazione maschile e in assenza di significative differenze fra le diverse fasce di età.

Si manifesta durante i rapporti sessuali con tempi di eiaculazione ristrettissimi rispetto all’inizio del rapporto o addirittura prima della penetrazione vaginale. In genere si tende a considerare come precoce una eiaculazione che accorcia la durata del rapporto sessuale a meno di un minuto dalla penetrazione, o dopo un numero ristretto di spinte pelviche.

Come si può ben comprendere, il disturbo causa disagio soprattutto alla partner, che si trova a dover subire l’interruzione del rapporto sessuale ancor prima del sopraggiungere del culmine eccitatorio che precede l’esperienza dell’orgasmo vero e proprio.

Nell’uomo l’esperienza dell’eiaculazione precoce può non essere, di per sé, fonte di particolare insoddisfazione, se non nei casi in cui l’insorgenza improvvisa dell’eiaculazione anticipa anche in lui il raggiungimento del suo culmine eccitatorio, producendo così un disturbo ed una diminuzione del piacere orgasmico e lasciando uno strascico di insoddisfazione.

Alcuni motivi di insoddisfazione maschile causati dal problema sono rappresentati dal formarsi di vissuti di inadeguatezza nell’ accompagnare e sostenere l’orgasmo della partner e dalla compromissione del senso di autostima personale. Tali esperienze negative possono suscitare nel tempo uno stato di frustrazione, indurre un progressivo calo difensivo del desiderio sessuale con una conseguente rinuncia della ricerca del rapporto sessuale.

Ricordiamo poi come il tema dell’eiaculazione precoce nasce in tempi relativamente recenti, a seguito dell’importante emancipazione femminile nata a partire dagli anni ’60 che ha portato alla ribalta il diritto femminile al piacere ed al godimento sessuale alla pari del genere maschile.

Per alcuni autori questo “disturbo”, nella sua genesi, presenta pertanto anche un’origine sociale, legata appunto alla necessità di tener conto del piacere femminile oltre che di quello maschile. Per contro, in alcune popolazioni, la velocità eiaculatoria è indice di mascolinità e dunque molto apprezzata dal contesto sociale di riferimento.

TIPOLOGIE PIÙ FREQUENTI DI EIACULAZIONE PRECOCE.

Possiamo classificare per nostra comodità alcune tipologie più frequenti di eiaculazione precoce.

TIPO 1. Il disturbo si manifesta dall’inizio della vita sessuale del soggetto (E.P. primaria) e continua a ripresentarsi nell’attualità;

TIPO 2. Si manifesta dopo un periodo di tempo di funzionamento normale. In questi casi il disturbo è secondario all’insorgenza di patologie nel soggetto che ne condizionano la sua presenza (E.P. Secondaria);

TIPO 3.Può invece manifestarsi solo in determinate occasioni, in relazione a specifiche stimolazioni o con alcune partner (E.P. situazionale).

TIPO 4. Abbiamo poi una particolare modalità di presentazione del disturbo da E.P. quando si manifesta in soggetti che presentano un concomitante deficit erettile. In questi casi può accadere che il tentativo di iper-stimolazione sessuale ricercata per contrastare il deficit erettile porti il soggetto ad una precoce eiaculazione risultando in tal modo un disturbo misto a livello erettivo-eiaculatorio.

TIPO 5 Non certamente per ultimo in fatto di gravità, è l’eiaculazione precoce che avviene ancor prima di iniziare la penetrazione (“ante portas”)

LE CAUSE

Cause organiche

Si possono descrivere cause diverse nel generare o sostenere il disturbo, mediche, psicologiche o miste (certamente le più frequenti). Ad esempio, nelle forme che ho descritto come TIPO 1 e 5 (E.P. Primaria), sembrano siano implicati:

  • disordini della trasmissione serotoninergica a livello del S.N.C., che si traduce in una scarsa azione inibitoria sul riflesso eiaculatorio;
  • eccessiva sensibilità agli stimoli a livello del pene ed una amplificazione a livello centrale degli stimoli provenienti dagli organi genitali.

Nel TIPO 2 (E.P. Secondaria) l’eiaculazione precoce può essere una conseguenza di alcuni stati infiammatori in diversi tratti dell’apparato uro-genitale del soggetto (cistiti, uretriti, prostatiti, etc.), o per dis-funzionamenti della ghiandola tiroide (spt. Ipertiroidismo). In questi casi, la risoluzione del problema medico di base si può tradurre in una attenuazione del sintomo. In alcuni casi, il soggetto (spesso in giovane età) porta come problema una presunta insorgenza dell’E.P. solo per il fatto di aver raggiunto una chiara consapevolezza del suo disturbo in un tempo dopo la sua reale insorgenza.

Nel TIPO 3 rientrano i disturbi da E.I. causate anche da situazioni esistenziali responsabili di lievi forme d’ansia individuali o di coppia, con scarse esperienze sessuali o con qualche insuccesso alle spalle. L’uso di sostanze (droghe, alcol) così come uno stato di astinenza da esse, oppure l’utilizzo necessario di alcuni farmaci, possono indurre fenomeni di eiaculazione precoce – transitori o persistenti – a seconda delle modalità e delle quantità di sostanze assunte nel tempo.

Anche il TIPO 4 può essere considerato come un disturbo “secondario”, in questo caso, al Deficit Erettile. Una risoluzione del D.E. dovrebbe comportare un miglioramento anche del disturbo da eiaculazione precoce. Altre volte, viene portato come sintomo l’E.P. che “maschera” invece il D.E.: il soggetto “accetta” l’orgasmo quando sente sopraggiungere il calo erettivo.

CAUSE PSICOLOGICHE

Alcune cause psicologiche della E.P.

Come già veniva anticipato nella premessa, da un punto di vista psicologico, il disturbo da Eiaculazione Precoce spesso rappresenta la spia, o “l’espressione corporea” di importanti difficoltà relazionali e di personalità che, se non trattate dal punto di vista psicologico, posso riproporre più avanti nel tempo lo stesso sintomo, oppure dare luogo ad altri sintomi sessuali diversi.

Ad esempio è noto infatti come a volte al deficit erettivo, in parte superato, possono comparire episodi di E.P., oppure come a quest’ultimo problema può seguire una anorgasmia situazionale (capacità di erezione e normali tempi di eiaculazione con la masturbazione insieme ad una mancanza di orgasmo e di eiaculazione con una donna) o altre forme di sostituzione sintomatologica.

Queste forme di sintomatologia mobile rendono conto dei problemi relazionali che stanno alla base.

Un ‘area molto critica, ad esempio, è quella relativa al rapporto del soggetto con la figura femminile.

L’ansia e il timore che in alcuni soggetti scaturisce – spesso in forma inconsapevole – dal contatto intimo (fisico ed emotivo) con il corpo e le emozioni della donna – per le ragioni più diverse – induce in loro un accorciamento drastico della durata del rapporto, raggiungendo in pochissimo tempo la fase finale.

Per entrare nel merito di alcune dinamiche psicologiche connesse a questo sintomo, possiamo descrivere la sua insorgenza come meccanismo inconscio difensivo rispetto al contatto intimo e corporeo con la partner ovviamente necessario per la realizzazione del rapporto sessuale.
Per alcuni soggetti, pertanto, l’esperienza di intimità fisica ed emotiva ed ancor più l’esperienza penetrativa nel corpo della donna non sono dimensioni così scontate, proprio a causa delle angosce e paure profonde che in loro si possono generare all’ interno di queste esperienze emotive e sessuali, vedendosi pertanto costretti a trovare una” via di fuga”.

Per alcuni soggetti con confini identitari fragili, l’eccessiva intimità fisico emotiva che nel rapporto sessuale può trasformarsi in fantasie di fusione con la partner, può generare angosce di perdita della propria identità, o di essere fagocitato dalla partner, con il conseguente timore di non poter più ritornare a recuperare i propri confini all’interno di un vissuto di Sé separato.

Nelle forme minori il rimanere nel corpo della donna può essere sopportato per brevi periodi, ed i tempi della eiaculazione segnaleranno questa scarsa tolleranza al contatto intimo.
Ciò può rappresentare, più in generale, una difficoltà di questi soggetti, a vivere in profondità e a stare “dentro” ad esperienze anche puramente emotive condivise inducendo il soggetto ad evitarle o perlomeno a ridurre il suo tempo di permanenza in esse.
Esperienze relazionali traumatiche e fallimentari precoci in relazione ai primi accudimenti corporei materni ed ambientali in genere possono riattivarsi nei momenti di maggior contatto emotivo sessuale, portando il soggetto ad una veloce “risoluzione “dell’esperienza.

Tali esperienze traumatiche, infatti, vengono memorizzate “nel corpo” e cioè in quelle strutture cerebrali nelle quali si localizza “l’inconscio non rimosso”.
Ciò significa che questi traumatismi non vengono “ricordati” (nel senso comune del termine) nei momenti in cui il soggetto si approssima ad un contatto corporeo, ma possono riattivarsi come memoria del corpo ed agire nel senso di indurre ed “agire” un precoce allontanamento dall’esperienza del contatto fisico, vissuta come la possibilità di sperimentare di nuovo stati di angoscia troppo intensi.
Il vissuto del corpo femminile come luogo pericoloso, oscuro, insicuro, castrante (ad es. la fantasia della “vagina dentata”) concorre certamente a limitare il contatto intimo con la figura femminile.

Sentirsi accettati, desiderati, è un fattore necessario per accostarsi al rapporto sessuale. Per alcune persone questa premessa non appare così scontata. Per alcuni, nonostante le possibili rassicurazioni ricevute, a causa di una particolare storia personale, rimangono intimamente convinti di una loro mancata accettazione da parte della partner, o di poter essere nascostamente criticati per il loro corpo, per la loro virilità. Tali fantasie possono generare ansia, insicurezza ed infine il bisogno di sottrarsi il più velocemente possibile all’esperienza frustrante in cui si trasforma, loro malgrado, il rapporto sessuale.
Per altri soggetti invece, l’eiaculazione precoce può essere espressione di una ostilità inconscia nei confronti della figura femminile, che si desidera “punire” negandogli il piacere sessuale completo.

IL SOGGETTO CON EIACULAZIONE PRECOCE NELLA COPPIA

Nell’ambito di una relazione di coppia il soggetto affetto da E.P. e consapevole delle relative conseguenze negative che il suo problema può avere sulla partner, può mettere in atto alcuni comportamenti che cercano di ovviare o compensare la difficoltà durante il rapporto sessuale, come ad esempio:

  • prolungare i tempi dei preliminari e soddisfare il più possibile la partner prima di cercare la penetrazione
  • prolungare il rapporto sessuale anche dopo l’eiaculazione per il maggior tempo possibile. Tale metodo incomincia però a diventare inefficace dopo i 40 anni di età, soprattutto quando all’E.P. si aggiunge un D.E.
  • La presenza della precocità maschile, in alcune coppie, può invece favorevolmente adattarsi nei casi in cui la partner non sia particolarmente stimolata dalla sessualità o sia anorgasmica. In questi casi si crea una reciproca compensazione di coppia dove la donna si adatta senza particolari disagi al problema del marito.
  • vi sono poi situazioni nelle quali la forte dipendenza, unita a un bisogno di controllo della figura femminile sul partner, la porta ad accettare il suo disturbo da lei vissuto come rassicurante rispetto ad alcune sue angosce di abbandono. Sempre per questi motivi, la partner può insorgere negativamente rispetto al desiderio del partner di affrontare il suo problema.

CONCLUSIONI GENERALI

Una delle cause del disturbo da E.P. a volte sottolineata è rappresentata da una difficoltà del soggetto a ritardare e controllare il riflesso eiaculatorio. Tale spiegazione ha sicuramente un fondamento nei complessi meccanismi psico-fisiologici che regolano la risposta sessuale. A tal proposito, la cura di questo disturbo può prevedere infatti una riabilitazione dei muscoli del pavimento pelvico con lo scopo di aumentare un maggior controllo su tale riflesso, l’utilizzo di farmaci ritardanti, ecc.
Non dimentichiamo però come in condizioni normali il riflesso eiaculatorio si integri con le capacità di sintonizzazione emotivo-affettivo-sessuale nella coppia, che permette una regolazione dei livelli di eccitazione ed una modulazione del rifesso eiaculatorio in funzione dello stato mentale raggiunto da entrambi.
Un adeguato sviluppo di queste funzioni psicologiche è pertanto in grado di generare e sostenere rapporti sessuali ed affettivi soddisfacenti per entrambi.
Quando invece il “monitoraggio” emotivo e sessuale profondo durante il rapporto sessuale e in grado di portare all’esperienza di un “orgasmo di coppia”, appare disturbato o compromesso da problematiche psicologiche quali, ad esempio quelle analizzate più sopra, (stati d’ansia, stress, problematiche psicologiche specifiche nella relazione con la figura femminile, problematiche di coppia, disturbi dell’immagine corporea e disturbi della personalità), è inevitabile che si generi uno squilibrio sui fattori psicofisiologici della risposta sessuale generando, a seconda dei casi, un deficit erettile, una eiaculazione precoce, ecc.

LA CURA – I RIMEDI

Come si cura l’eiaculazione precoce

Premessa. Da quanto è stato scritto finora ne consegue che il Disturbo da Eiaculazione Precoce debba intendersi, in generale, come un disturbo nel quale si intrecciano in forme diverse causalità di ordine medico, psicologico e relazionale.
Per poter avere un quadro complessivo del problema è pertanto consigliabile ricorrere ad un Professionista che possa integrare in sé competenze di ordine medico e psicologico psicoterapico.

Attraverso una anamnesi approfondita sarà così possibile pervenire ad una definizione adeguata e completa del problema e formulare insieme al paziente un progetto adeguato di cura (medico farmacologico, psicologico-psicoterapico, riabilitativo) o nel fornire alcuni adeguati consigli o rimedi comportamentali utili perlomeno ad attenuare il problema.

Farmaci. Per la cura farmacologica dell’Eiaculazione precoce abbiamo a disposizione farmaci serotoninergici, alfa-litici e inibitori della fosfodiesterasi5 (PDE5).
In particolare: – farmaci A.D. ad azione serotoninergica (SSRI, paroxetina) da assumere con una terapia continuativa giornaliera. Tali farmaci utilizzano uno dei loro effetti collaterali al fine di prolungare il tempo di latenza eiaculatoria.
– un farmaco specifico SRRI ad azione rapida (dapoxetina) e a breve emivita dedicato a questo tipo di disfunzione, e che può essere utilizzato “al bisogno” (si assume da 1 a 3 ore prima del rapporto) attenuando così eventuali effetti collaterali determinati da una terapia a lungo termine.
– Farmaci inibitori della Fosfodiesterasi5 (PDE5). Comunemente utilizzati nel trattamento della disfunzione erettile, si sono dimostrati efficaci soprattutto nei casi di EP secondaria a deficit erettile e in alcuni casi di D.E. primaria.

Fitoterapici

Un’ alternativa al farmaco è rappresentata dalla possibilità (in alcuni casi) di utilizzare l’estratto di griffonia, una pianta contenente 5 idrossitriptofano (precursore della serotonina) con possibili effetti benefici sul riflesso eiaculatorio.

Farmaci per uso topico

L’utilizzo di creme ad azione locale (viene spalmata sul glande per ridurne la sensibilità) che è risultata di difficile gestione da parte del paziente, è stato sostituito da prodotti spray (Fortacin) che facilitano di molto l’applicazione ed i tempi di assorbimento (alcuni minuti contro i 15 20 minuti delle creme).

Consigli comportamentali

Il soggetto che soffre di E.P. ha la possibilità di aumentare il livello di controllo della muscolatura implicata nel riflesso eiaculatorio attraverso una opportuna serie di “esercizi riabilitativi” o ginnastica pelvica, indirizzati ad aumentare il controllo ed il tono del muscolo pubo-coccigeo, situato tra i testicoli e lo sfintere anale, e che insieme ad altri muscoli forma il pavimento pelvico. Tra le metodiche utilizzate possiamo menzionare quella proposta da A. Kegel, primariamente studiata per l’incontinenza urinaria, la tecnica dello Squeeze (Masters & Johnson) e la tecnica dello Stop and Start.

Psicologo bergamo

Ambiti di intervento

Disturbi depressivi

Disturbi ansia

Disturbi autostima

Terapia di coppia

Disturbi sessuali

Eiaculazione precoce

Disfunzione erettile

Disturbi psicosomatici

Dipendenze patologiche

Malessere sociale

Chiamami ora

Compila in modulo qui sotto per metterti in contatto con me. Se desideri maggiori informazioni, chiarimenti e delucidazioni o per prenotare un colloquio, non esitare a farlo, risponderò il prima possibile.

Via Del Lapacano, 8, 24122 Bergamo (BG)

Invia un messaggio

Trattamento dei dati

× Scrivi su WhatsApp